Corso 2014, il Ménagier de Paris
Quest'anno, al
corso di cucina medievale, abbiamo studiato le ricette del Ménagier de Paris,
un testo davvero interessante e diverso da tutti i ricettari sino a qui
analizzati. Sì perché il Ménagier prima che un ricettario è un manuale di
economia domestica e, insieme, un trattato sulla morale e il comportamento
femminile, decisamente un testo intrigante per chi, come me, ha dedicato una
buona parte dei suoi studi universitari alla storia delle donne in epoca
rinascimentale e dintorni.....
Sorvolando
sul contesto e andando al sodo (alle ricette cioè) anche qui il manoscritto ha
le sue peculiarità. Il Ménagier de Paris è un trattato organico e questo suo requisito
si ritrova anche nella parte dedicata alle ricette, le quali sono divise per
portata, un po' come il testo attribuito a Maestro Martino (ma il Ménagier è un
mezzo secolo più antico) .......
Le cose che però, secondo me, lo caratterizzano maggiormente sono: il modo in cui le ricette vengono spiegate, le indicazioni per scegliere e riconoscere i cibi da cucinare, per risparmiare sui costi e i tanti piccoli consigli spiccioli lasciati cadere qua e là, come per caso, in mezzo alle ricette.
Non sappiamo chi effettivamente abbia scritto questo libro, anche se le attribuzioni non sono mancate. Anche se sono conscia delle finzioni letterarie e degli éscamotage che si potevano adottare per pubblicare un testo, mi piace poter pensare che questo ricettario, che in buona parte è copiato da una delle varie edizioni del "Viandier de Taillevent", fosse stato effettivamente composto ad uso e consumo di una giovane e inesperta moglie di un borghese parigino.
Le cose che però, secondo me, lo caratterizzano maggiormente sono: il modo in cui le ricette vengono spiegate, le indicazioni per scegliere e riconoscere i cibi da cucinare, per risparmiare sui costi e i tanti piccoli consigli spiccioli lasciati cadere qua e là, come per caso, in mezzo alle ricette.
Non sappiamo chi effettivamente abbia scritto questo libro, anche se le attribuzioni non sono mancate. Anche se sono conscia delle finzioni letterarie e degli éscamotage che si potevano adottare per pubblicare un testo, mi piace poter pensare che questo ricettario, che in buona parte è copiato da una delle varie edizioni del "Viandier de Taillevent", fosse stato effettivamente composto ad uso e consumo di una giovane e inesperta moglie di un borghese parigino.
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